Incontri Associazione amici traumatizzati cranici


Si è concluso il  ciclo di incontri che l’Associazione Amici dei Traumatizzati Cranici ha  proposto agli  studenti di alcune scuole superiori della provincia di Gorizia.

Gli incontri si sono svolti nell’ambito di un Progetto che ha ricevuto il contributo della Fondazione Carigo di Gorizia.

Gli incontri si sono svolti a Monfalcone presso l’I.S.I.S “Sandro Pertini” e vi hanno partecipato gli allievi di quattro classi:   le quarte AET e BET dell’Indirizzo Turismo e le quarte ASS e BSS dell’indirizzo Servizi Socio Sanitari.

Il Sig. Paolo Fogar, Presidente dell’Associazione, nel corso del primo incontro ha illustrato, mediante la proiezione di un filmato, quali possono essere le conseguenze di un trauma cranico; ha spiegato ,inoltre, come e per quali motivi è nata l’Associazione e quali sono gli obiettivi di questi incontri:

sensibilizzare i giovani a non usare sostanze alcoliche e/o droghe, in quanto queste rappresentano un potenziale rischio di trauma cranico: basti solo pensare al pericolo che si corre in sella al motorino!  Ha sottolineato, inoltre, che il trauma cranico rappresenta la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e 19 anni.  

Il relatore, dott. Francesco Strano psicologo-psicoterapeuta, ha strutturato l’intervento in una serie di tre incontri durante i quali ha parlato dei motivi che possono portare   ad abusare di alcol/droghe, quali sono le persone più a rischio, cosa succede al nostro organismo ed alla nostra mente in seguito all’assunzione di dosi eccessive di sostanze alcoliche.

Infine, per testare quali sono le difficoltà che un ragazzo/a deve affrontare, si è dato spazio ad un brainstorming tra gruppi di ragazzi. Le interessanti problematiche emerse saranno oggetto di attenzione per un approfondimento da farsi con gli studenti nel prossimo anno scolastico.

Nel corso dell’ultimo incontro gli allievi hanno avuto modo di conoscere Roberto, vittima di un incidente in scooter avvenuto molti anni fa; le gravi lesioni riportate a livello  cerebrale non gli hanno consentito di riacquistare l’autonomia costringendolo alla sedia a rotelle.

Grazie alla testimonianza del papà e della mamma di Roberto, che hanno raccontato l’evoluzione degli eventi,  I ragazzi hanno potuto constatare il grande coraggio dimostrato in tutti questi anni nell’affrontare la quotidianità,  l’ottimismo con cui Roberto  affronta la vita grazie all’ aiuto ed al sostegno della famiglia che lo ha seguito e lo segue  con grandissimo amore e abnegazione.

Si ringrazia l’Associazione Amici dei traumatizzati Cranici, Il Sig. Fogar ed il Dott. Strano per  l’importante attività di sensibilizzazione offerta sia agli studenti sia ai docenti dell’Istituto.