La formazione

L’identità degli istituti professionali è connotata dall’integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento.

In linea con le indicazioni dell’Unione europea e in coerenza con la normativa sull’obbligo di istruzione, che prevede lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, l’offerta formativa degli istituti professionali si articola in un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo.

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Gli studenti degli istituti professionali conseguono la propria preparazione di base con l’uso sistematico di metodi che, attraverso la personalizzazione dei percorsi, valorizzano l’apprendimento in contesti formali, non formali e informali.

Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, mettendo i diplomati in grado di assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio e di collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi.

Le attività d’indirizzo si sviluppano anche attraverso l’attuazione di progetti che consentono l’acquisizione e il consolidamento di competenze specifiche. Con il progetto "Letture ad alta voce" e "Animiamo le storie" gli alunni hanno la possibilità di sperimentare le tecniche di lettura e di animazione, acquisite nel percorso di studi, all’interno delle biblioteche e delle scuole dell’infanzia

Le attività e gli insegnamenti relativi a "Cittadinanza e Costituzione" di cui all’art. 1 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico.

Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta metodologica dell’alternanza scuola lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio.

Oltre ai periodi di tirocinio e stage, durante il percorso scolastico, attraverso la consolidata e pluriennale collaborazione di questo Istituto con enti e ditte del territorio, gli studenti dell’indirizzo Servizi socio sanitari svolgono attività pratiche professionalizzanti di accoglienza e animazione su richiesta delle amministrazioni comunali e scolastiche anche con l’attivazione di percorsi multiculturali per facilitare l’inserimento dei bambini stranieri nella scuola italiana.

Durante il percorso di studi gli allievi, attraverso la simulazione di una cooperativa scolastica, hanno la possibilità di sviluppare una mentalità imprenditoriale attraverso la sperimentazione pratica sulle modalità di costituzione e funzionamento di una cooperativa di tipo sociale e di orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.

A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nell’indirizzo "Servizi socio sanitari" conseguono i seguenti risultati di apprendimento:

·Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità;

·Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio;

·Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali;

·Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone;

·Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale;

·Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita;

·Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati;

·Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo;

·Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi.